Objects / Records
Imperatore Augusto, cesare dell'Impero Romano
Title / Designation
Imperatore Augusto, cesare dell'Impero Romano
Date
1584 o 1588
Name of person / organisation
Campi, Bernardino (artista); Vecellio, Tiziano (persona partecipante)
Institution
Description
Nella sala d’onore (salone) si possono vedere sette dipinti che rappresentano Cesari dell’Impero romano. Si tratta di Augusto, Tiberio, Caligola, Claudio, Galba, Otone e Tito. Sono stati dipinti a olio su tela (ca. 132 x 98 cm) nella bottega di Bernardino Campi nel tardo 16º secolo.
Da modello furono presi undici quadri di Tiziano Vecellio, realizzati nel 1540 su incarico del duca Federico II Gonzaga per il suo Gabinetto dei Cesari nel Palazzo Ducale a Mantova. L’ispirazione per tale incarico viene dalle Vite dei Cesari di Gaio Svetonio Tranquillo, scritto verso il 119, sotto l’imperatore Adriano. Svetonio nella sua opera documenta personalità e vita dei primi dodici imperatori.
I dipinti di Tiziano e il dodicesimo Cesare, Domiziano, aggiunto nel 1562 da Campi, nel 1627 furono venduti al re d’Inghilterra Carlo I e dopo la sua decapitazione (1649) ceduti al re di Spagna. Nell’Alcázar a Madrid furono distrutti da un incendio nel 1734.
Verso il 1568 Ippolito Andreasi aveva riportato gli undici Cesari di Tiziano su disegni a penna (Museum Kunst Palast, Düsseldorf), verso il 1595 Aegidius I Sadeler disegnò tutti i dodici Cesari e li pubblicò in incisioni su rame. Grazie a ciò si sa in maniera abbastanza precisa la composizione degli originali che nel 16º secolo erano descritti come le opere migliori del maestro Tiziano.
Il pittore della nostra serie si permise alcuni cambiamenti. Per rappresentare Augusto, Tiziano utilizzò il ritratto di Federico Gonzaga, arricchito sul ventre con la visione dell’imperatore con la Sibilla Tiburtina. A Claudio spettò un’altra armatura, ancora più fastosa di quella sull’originale, conservata oggi nel Bargello. Domiziano (non esposto) venne ritratto visto da davanti, mentre nell’originale Campi lo dipinse di profilo, visto da sinistra. Alcune armature sono state arricchite con elementi all’antica che nell’ secondo quarto del 16º secolo a Milano erano forgiate con altissima qualità da armieri come Filippo Negroli.
Il cromatismo, il cambiamento intenzionale di Domiziano e gli arricchimenti figurativi che in parte rispecchiano le storiette in situ sugli originali, confermano l’attribuzione a Bernardino Campi (1522-1591) e alla sua bottega.
Non sono esposti Cesare, Nerone, Vitellio, Vespasiano e Domiziano.
Technique
Olio su tela, cornice
Material
Oil paint (paint) , Canvas (textile material) , Ceramic (material)
Dimensions
ca. 132 x 98 cm
Keywords
Type of media
Category
Type
Location
Palazzo Castelmur
Reference code / Identification number
B060
Further identification numbers
78651
Comments
Bottega di Bernardino Campi, tardo XVI secolo. Da una serie di 12 Cesari, come descritti da Svetonio e dipinti da Tiziano Vecellio per Federico II Gonzaga a Mantova.